LA STORIA
COME NASCE L’ASSOCIAZIONE CULTURALE POLENTARI D’ITALIA
Dante De Santis di Sermoneta è stato il primo presidente dell’Associazione culturale Polentari d’Italia. Gli abbiamo chiesto di raccontarci i primi passi che portarono alla costituzione ufficiale dell’organismo, i principi-cardine che ne sono alla base, la sua elezione a primo presidente dell’Associazione e com’è nato il 1° Raduno: un sogno di Valter Mita realizzato a Sermoneta nel 1993, ormai molti anni fa.
di Dante De Santis
Dopo i Raduni del ’93, ’95 e ’97 fu unanime la volontà da parte di tutti i Comitati ed Associazioni presenti di costituire attraverso un regolare statuto l’Associazione “madre”. Così a marzo ’98 avvenne un primo incontro a Sermoneta organizzato dal nostro Comitato. Presenti in quell’occasione 13 Associazioni rappresentate ognuna da 2 delegati. Per molti fu l’occasione di tornare ad ammirare posti meravigliosi, scenari unici, che solo Sermoneta per alcune sue caratteristiche riesce ad offrire mentre per noi del posto l’occasione di rivedere amici che arrivavano da ogni parte d’Italia, ci rendeva felici. Furono due giornate intense di lavoro: non poteva certo andare diversamente visto l’impegno che aspettava tutti. Gettate le basi su come avremmo voluto che fosse l’associazione, due mesi più tardi, il 17 maggio in un salone di Villa Santa Maria a Tossignano davanti al notaio Corrado Iosa di Bologna nacque l’Associazione Culturale dei Polentari d’Italia. Firmatari dello statuto davanti al dottor Iosa i rappresentanti delle Associazioni e Comitati di Altidona (AP), Arborea (OR), Castel di Tora (RI), Guardistallo (PI), Ivrea (TO), Monterchi (AR), Ponti (AL), San Costanzo (PU), S. Quirico di Vernio (PO), S.Maria in Selva-Treia (MC), Sermoneta (LT), Tossignano (BO), Varone di Riva del Garda (TN).
L’assemblea elesse il direttivo, che a sua volta mi volle alla presidenza. Per me fu una gioia indescrivibile, bellissima: la stima e la fiducia degli amici delegati mi riempì l’anima di gratitudine e commozione. Una giornata indimenticabile.
Ed è stata per me una gioia applicare e rendere operativi tutti quei sani principi che l’Associazione per regolamento si è posta: non perseguire scopi di lucro e fini partitici, promuovere invece lo sviluppo del volontariato e naturalmente la sua partecipazione in tutte le varie forme attraverso i Comitati e le Associazioni aderenti all’Associazione Culturale Polentari d’Italia.
Ricordo con particolare emozione nell’aprile ’98 a Cesi (MC) l’iniziativa di festa e solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal sisma di Marche ed Umbria.
Una giornata trascorsa a far polenta tra gli abitanti di paesi interamente distrutti: sentimenti forti, difficili da cancellare. Un’esperienza importante che ha arricchito di valori fondamentali ciascuno di noi. La “giornata” venne organizzata dall’allora Presidente dell’Associazione, don Giuseppe Branchesi di S.Maria in Selva – Treia, autentico trascinatore e persona di grande carisma.
L’augurio che vorrei rivolgere da queste pagine a tutti gli amici è di continuare a vivere l’Associazione negli ideali attraverso i quali è nata: amicizia, volontariato e forte spirito di solidarietà.
Ed ora vorrei raccontarvi dei nostri grandi Raduni nazionali.
In uno dei tanti incontri avvenuti a Tossignano a casa dell’indimenticabile Mita in compagnia di altri componenti dell’allora Comitato di Sermoneta, Valter ci parlò di una sua antica idea: quella di organizzare il Raduno di tutti i Polentari sparsi in ogni angolo dello Stivale, realizzando così un suo grande sogno. Ci confidò però delle reali difficoltà che aveva nel reperire i fondi necessari e ci parlò dell’altro grosso ostacolo costituito dagli spazi limitati del suo paese: tutto ciò rendeva impossibile a Tossignano l’organizzazione dell’evento. Lungo la strada del ritorno discutemmo a lungo dell’idea di Valter. Fino a quando, ricordo, preso dall’entusiasmo proposi alla piccola comitiva viaggiante di realizzare a Sermoneta l’iniziativa accarezzata da Valter. Trovai subito nel Maestro Guido Di Falco (una persona eccezionale che ha lasciato un vuoto enorme) che sedeva accanto a me che ero alla guida, un alleato convinto e pure negli altri compagni di viaggio riscontrai adesione seppure più guardinga. Tuttavia il seme era stato lanciato: nel giro di due, tre giorni l’allora Presidente del Comitato convocò gli iscritti con quell’ordine del giorno nato durante il viaggio di ritorno da Tossignano, lungo l’asse Bologna-Latina! Vedete i benefici del viaggiare…
Ci furono ripetuti incontri con l’amministrazione comunale la quale diede sin da subito disponibilità nel sostenere il primo Raduno nazionale dei Polentari: Sermoneta avrebbe avuto da guadagnarci in visibilità! Comunicammo a Valter che il suo sogno stava per realizzarsi. Che gioia suscitammo in quel grand’uomo che immediatamente si mise all’opera. Nel giro di una settimana ci fece avere ben 28 indirizzi di Comitati ed Associazione che facevano polenta da nord a sud ed isole del Belpaese! Come responsabile delle pierre del Comitato, per l’attenta regia del compianto Di Falco contattai -una bella lettera circolare indicante il progetto- i polentari indicati da Mita. Arrivarono adesioni e pure felicitazioni per l’idea. Ammirazione e gratitudine (grazie ancora, Valter!) pure tramite telefono quando passando alla fase due il contatto avvenne così più direttamente. Così quello che a Mita era sembrato obiettivamente un sogno difficile da realizzare, il 28, 29 e 30 maggio 1993 divenne una meravigliosa, operante realtà. Grazie al Comune di Sermoneta e alla generosità di Enti e sponsor, ma soprattutto grazie agli amici polentari presenti al 1° Raduno, quei tre giorni di fine maggio di 15 anni or sono si rivelarono indimenticabili per la cittadina laziale, i suoi abitanti e per migliaia di turisti pionieri del movimento che avrebbe preso di lì a poco la denominazione di turismo eno-gastronomico, magna pars dell’intero settore in Italia. Nei polentari il Raduno lasciò ricordi ed emozioni bellissimi: per tutti un’esperienza meravigliosa ed elettrizzante. Nacquero sincere amicizie tra i vari gruppi, rafforzate vieppiù nel corso degli anni e dei raduni. Sì, perché dopo il “trionfo” di Sermoneta venne due anni dopo, nell’ottobre ’95, il 2° raduno organizzato nella splendida ed accogliente terra di Sardegna: ad Arborea nell’Oristanese.
Dopo San Costanzo nel giugno 2008, i prossimi raduni si svolgeranno a Monterchi, nell’Aretino (sarà un’occasione per ammirare il capolavoro di Piero della Francesca e del Rinascimento italiano: la Madonna del Parto), Ponti (AL), Linguaglossa (CT), Tossignano (BO), Polverigi (AN), Altidona (AP) e Villa d’Adige (RO). C’è da giurarci: saranno ancora tutti eventi indimenticabili!
Di seguito una video intervista a Don Giuseppe Branchesi, risalente a quando era presidente dell' associazione, in cui descrive la stessa e ne denota particolarità, fini e cose realizzate: